Luci per dormire

di: Di Nocera Pasquale


IL MIO VIAGGIO………...
Tutte le sere, prima di andare a letto resto per qualche minuto a guardarmi allo specchio, non
lo faccio per vanità, è un rituale che ripeto da moltissimi anni, mi permette di metabolizzare
le cose che vivo quotidianamente.
Ho sempre pensato che la vita possa cambiarci mentre la stiamo vivendo, possono cambiare
le nostre abitudini, i nostri gusti, i nostri pensieri, mutano persino i nostri sentimenti.
Il cambiamento non è sinonimo di debolezza , tutt’altro, per certi versi possiamo considerarlo
un evoluzione , ma la domanda da porsi è :”Sono stato indotto da fattori esterni , oppure ci
sono arrivato in modo consapevole?” I filtri materiali troppe volte offuscano la conoscenza di
noi stessi e come degli automa seguiamo il percorso tracciato dagli eventi . Per troppe volte
nell'arco della mia vita ho rimpianto persone o situazioni che mi sono lasciato sfuggire a
cuor leggero, con il tempo ho imparato a convivere con i miei sbagli , ma non voglio
considerarmi una persona sbagliata e per questo sovente avverto il bisogno di distaccarmi dal
mondo che mi circonda per continuare a sentirmi la persona che vorrei essere.
Mi chiamo Pasquale, sono nato a Secondigliano quartiere di Napoli, ho avuto un'infanzia
molto difficile ed un'adolescenza alquanto turbolenta, in alcune realtà il tempo corre più
velocemente dei tuoi giorni e la vita ti impone di crescere più in fretta degli anni che hai , il
passato spesso ritorna e ti attraversa l'anima , mi sono nutrito di veleno nell'illusione di vivere
meglio , ma la mia essenza è stata l'antidoto alla distruzione . Ho imparato che il dare ci rende
persone libere e che ricevere ci vincola , che l'odio logora l'anima di chi lo prova e l'amore è
un'energia che rafforza lo spirito . Il mio viaggio introspettivo si è arrestato varie volte perché
la vita spesso ti lascia al buio o ti abbaglia attraverso una luce accecante .
Ero un ragazzo e ricordo ancora lo sguardo di mio padre quando rincasavo a notte fonda ,
frequentavo le persone sbagliate , questo poteva diventare molto pericoloso , lui lo sapeva ed
aveva il timore che potessi perdermi . Mio padre era un uomo perbene era il mio eroe , viveva
esclusivamente per la sua famiglia , una sera si accorse che per uscire erano venute a
prendermi persone poco raccomandabili , credo quella sia stata la prima volta che lo vidi in
preda alla disperazione , con le lacrime agli occhi mi disse :" Io ti ho dato la vita , perché tu
adesso vuoi spezzare la mia? ". Non lo avevo mai visto così , gli dissi :”papà non voglio
vederti piangere , io non valgo le tue lacrime: " e lui mi rispose :”Tu vali molto di più , sei
mio figlio ". Era lui l'esempio da emulare , ricordo che quella sera decisi di rimanere a casa,
andai in camera e guardandomi allo specchio mi vergognai di me stesso , mi sentivo una
m****.
Un grandissimo autore moltissimi anni fa scrisse :"dai diamanti non nasce niente , dal letame
nascono i fiori". Quella frase è la fotografia della mia rinascita . La nostra esistenza spesso ci
pone davanti ad un bivio , nessuno sceglie di essere infelice , ma per pigrizia , mancanza di
contenuti , per incoerenza , assenza di coraggio , o semplicemente perchè ci specchiamo in
una società che ci manipola facciamo scelte avventate , che poi paghiamo . Solo attraverso
un’attenta introspezione possiamo scuoterci , confrontarci con la nostra essenza , il mettersi
continuamente in gioco ci aiuta a non sentirci costantemente in discussione , siamo noi a
dover cambiare la nostra vita e non aspettare che sia lei a cambiare i nostri giorni.
Dopo un anno scolastico buttato al vento ripresi a studiare, cambiai istituto , lasciai i vecchi
amici , io li amavo ma desideravo per me una vita diversa . Iniziai a frequentare l’Unitalsi , a
fare del volontariato e di tanto in tanto a far visita agli anziani nelle case di riposo che in
quegli anni erano denominati ospizi , scoprii realtà che non avevo minimamente immaginato
prima , persone anziane sole , abbandonate a sé stesse che malgrado gli sforzi delle
infermiere si accingevano a vivere gli ultimi anni di vita in condizioni precarie , nella
solitudine più assoluta ed in strutture a dir poco fatiscenti . Inizialmente malgrado il mio
impegno spesso gli stessi si mostravano contrariati ma era grande in me il desiderio di
arrivare ai loro cuori . Lentamente imparai a confrontarmi scoprendo che ogni rapporto che si
instaura è un processo di scambio , non dovevo cercare la loro attenzione bensì dimostrare il
mio interesse per le loro esigenze , qualcuno voleva parlare dei propri figli , qualcuno della
propria vita , instaurai una relazione confidenziale con ogni singola persona , tutti , proprio
tutti impararono il mio nome ed io il loro.
Ancora oggi considero quell'esperienza fondamentale per il mio processo di crescita , mi ha
dato la possibilità di comprendere le dinamiche di qualsiasi relazione si voglia instaurare , tra
il dare ed il ricevere ci deve sempre essere un equilibrio , molte volte il solo dare genera
nell'altra persona una condizione di imbarazzo e questo ne provoca l'allontanamento . Certe
volte restavo a cena con loro provando a rendermi utile ma posso garantirvi che ricevevo
molto più di quello che riuscivo a dare . Vorrei parlarvi di una di quelle persone , una signora
della quale non cito il nome , lei aveva avuto una vita molto dignitosa , era stata un
insegnante di Italiano , aveva due figli che dopo essersi laureati si erano trasferiti all'estero ,
in tutta la sua vita aveva avuto un solo grande amore e quando suo marito morì lei rimase sola
e fu costretta a rifugiarsi in una casa di riposo in quanto non era più autosufficiente. Spesso
mi parlava dei figli che non vedeva da anni , mi regalò un libro dei Promessi Sposi che
custodisco ancora . Un giorno mentre stavo in giro per il corso di Secondigliano vidi
un'ambulanza fermarsi nella traversa dove si trovava l'ospizio , ero in compagnia della mia
fidanzata , subito mi resi conto che era successo qualcosa di grave ma non immaginavo
minimamente potesse trattarsi proprio di lei , non riuscì a salutarla neanche per l'ultima volta
e questo fu un dispiacere lancinante . La vita è imprevedibile , qualsiasi ruolo occupiamo
nella prima parte della stessa , con gli anni si trasformerà solo in un ricordo , ma quando si è
giovani di questo non se ne tiene conto . Un tempo gli anziani erano considerati una risorsa
della società e non un peso . Non si può concepire il futuro quando non si ha rispetto per il
passato . Questa è una concezione di vita che ho fatto mia attraverso il mio viaggio
introspettivo . Oggi viviamo in una comunità frenetica che spesso non ci lascia il tempo per
guardarsi dentro . Seguiamo il percorso tracciato dagli eventi ed inconsapevolmente
entriamo in sintonia con un sistema che ci svuota , anche nei rapporti personali non andiamo
oltre la corteccia , si vive con l'illusione di avere tanti amici ma al primo vento contrario si
resta soli .
Non voglio insegnare la vita a nessuno perché ho ancora tanto da imparare ma vorrei solo
invitare tutti a confrontarsi con la propria interiorità . Siamo schiavi della nostra mente perché
essa è legata a preconcetti che ci allontanano dalla nostra anima.
Quando non si sta bene con se stessi non si sta bene con nessuno.
Non voglio sentirmi migliore degli altri perché ho imparato , di giorno in giorno a cercare la
parte migliore di me.
Ho accettato tutte le sconfitte perché il cuore non ha mai smesso di lottare.
Ho elaborato i miei lutti continuando ad amare le persone che mi hanno insegnato a vivere ,
ed oggi , posso affermare con gioia , che quando spengo le luci è solo perché ho voglia di
dormire.
Pasquale